La Toscana è, insieme al Piemonte, la regione italiana maggiormente conosciuta per la produzione di vino di qualità. Le sue famose colline ospitano diversi tipi di vitigni, ma fra questi la tipologia a bacca rossa è sicuramente la più rinomata, e consente la produzione di ottimi vini toscani rossi, che deliziano il palato dei più attenti conoscitori, con le loro ottime qualità organolettiche, adatte ad accompagnare diverse pietanze tipiche della nostra cucina. Nonostante in Toscana siano definite molte aree DOC e DOCG, di particolare interesse sono i vini toscani classificati come IGT, categoria alla quale appartengono la maggioranza dei cosiddetti Supertuscans, vini toscani di particolare corpo e prodotti secondo il modello “internazionale”.
Nelle provincie di Firenze e di Siena si producono vini toscani, alcuni piuttosto antichi, molto conosciuti: il celeberrimo Chianti Classico, l’apprezzatissimo Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Il Tignanello (di Antinori). Nei territori di Livorno e Grosseto, dal clima più mite grazie al mare, vengono prodotti tra gli altri il Bolgheri Sassicaia, il Montecucco e l’Ansonica. Il Chianti è uno dei migliori vini toscani, un vino DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) e le zone di produzione comprendono in tutto, o in parte, le province di: Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Pistoia e Prato.
Questi territori sono in gran parte collinari, immersi nel verde, magici alla vista, con grandi terrazzi e vallate e attraversati da fiumi. Le colline del Chianti tra Firenze e Siena, la zona di Montepulciano, le cantine di Montalcino, rappresentano dei luoghi quasi sacri per gli amanti dei vini e numerosi sono gli agriturismi e le aziende vitivinicole che offrono in zona oltre all’alloggio la possibilità di effettuare delle degustazioni, spesso accompagnate da esaurienti spiegazioni delle caratteristiche dei vini toscani da parte di sommelier od enologi. Tra i vini toscani a base di trebbiano toscano merita una menzione speciale il Vin Santo nella cui produzione è utilizzata anche la malvasia. Le uve vengono fatte appassire, pigiate e poi messe in caratelli insieme a una porzione di Vin Santo vecchio.